Squali tappeto o Wobbegong (Orectolobidi)
La specie più grande, l'Orectolobus maculatus, raggiunge la lunghezza di 3.2 metri. Gli Orectolobidae sono dotati di un eccellente mimetismo: sono coperti da segni neri disposti in maniera simmetrica che li fanno assomigliare a tappeti. Proprio per questo motivo sono spesso chiamati squali tappeto. Il mimetismo è migliorato ulteriormente dalla presenza di alette simili a piantine sulla pelle che circonda la bocca.
Squali bambù (Emiscillidi)
Sono squali snelli e relativamente piccoli: la specie più grande non supera i 121 cm in età adulta. Il corpo è cilindrico e presenta dei corti barbigli ed un grande sfiatatoio. Hanno generalmente lunghe code, che superano il corpo in lunghezza.
Squali nutrice (Ginglimostomidi)
Lo squalo nutrice possiede una pelle molto dura e un paio di barbigli sotto la bocca, che gli consentono di trovare gli invertebrati di cui si nutre. La piccola bocca e l'ampia faringe costituiscono un potente mezzo di risucchio che permette a questo squalo di cibarsi mentre nuota ad alte velocità. Possono superare i 3 mt di lunghezza.
Squali zebra (Stegosomattidi)
Questa specie è dotata di un corpo molto snello e allungato, di una lunghezza di circa 2.5 metri, ma può raggiungere in via eccezionale la lunghezza di 3,5 metri. Oltre alla lunga coda, segno distintivo per lo squalo zebra sono le creste lungo il corpo. Come suggerisce il nome, il corpo è di due colori: i giovani sono segnati da linee giallastre sul corpo scuro, mentre gli adulti presentano ovunque (ed anche sulle pinne) sul corpo rossastro pallini neri. Il muso è piuttosto arrotondato e presenta barbigli.
Squali balena (Rincotondidi)
L'aspetto è quello tipico da squalo, tuttavia presenta un corpo maggiormente largo e appiattito sul dorso, con testa smussata e bocca molto ampia. Lungo fino a 20 metri, con un peso medio di 34 tonnellate.
La sua pelle è tra le più spesse nel regno animale, fino a 14 cm . Malgrado l'apparenza che incute timore, è relativamente innocuo per l'uomo, che può avvicinarlo con l'unico rischio di essere inavvertitamente urtato dalla sua enorme mole. Si nutre quasi esclusivamente di plancton, filtrando il cibo con le branchie. Le due pinne dorsali non sono molto grosse e posizionate nella metà posteriore del corpo. La pinna caudale è quasi simmetricamente bilobata, le pinne pelviche sono ubicate inferiormente, mentre le pettorali sono assai ampie e posizionate sotto alle due ultime fessure branchiali. La pelle presenta piccole sporgenze a scacchiera evidenziate dalla livrea a punti bianchi su fondo blu-verdastro. Il ventre è biancastro. La coda ha i lobi simili (con il superiore un po' più lungo)
Squali grigi , squali tigre , squali leuca o Zambesi (Carcarinidi)
Carcharhinidae Jordan & Evermann, 1896 è una famiglia di squali dell'ordine Carcharhiniformes. Sono anche noti come squali grigi o squali del reef (nonostante alcune specie frequentino anche le acque dolci).
I tipici squali, corpo affusolato, bocca ben fornita di denti seghettati, due pinne dorsali di cui la prima anteriore alle ventrali. La pinna caudale ha un lobo inferiore più corto del superiore. Prevalentemente piscivori. Molte specie sono vivipare.
Alcune specie sono aggressive nei confronti dell'uomo, come lo squalo leuca (Carcharhinus leucas), il longimano (Carcharhinus longimanus) e lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier).
Tra le specie più diffuse nelle barriere coralline troviamo lo squalo grigio (Carcharhinus amblyrhynchos), lo squalo pinna nera (Carcharhinus melanopterus) e lo squalo pinna bianca (Triaenodon obesus)
Squali bianchi , Mako (Lamninidi)
Il corpo è estremamente idrodinamico, con muso appuntito e forma allungata, sottile alle estremità. La pinna caudale è quasi simmetrica, caratteristica peculiare della famiglia. La pinna dorsale è alta, triangolare, così come tutte le altre. Possiedono la pinna adiposa e due pinne anali, la prima delle quali nasconde gli organi sessuali.
Le mascelle sono forti e massicce, provviste entrambe di alcune file (fino a 5) di denti aguzzi lunghi alcuni cm che vengono sostituiti frequentemente per mantenerne il filo.
Le dimensioni di questi pesci sono tra le più grandi e variano da 3 fino a oltre 6 metri, secondo la specie.I Lamnidi possono attaccare anche l'uomo, scambiandolo per foche o leoni marini. A questa famiglia appartiene il celebre squalo bianco, uno degli squali più spesso coinvolti in attacchi agli esseri umani. Tutti i membri della famiglia, comunque, devono essere considerati potenzialmente pericolosi per l'uomo.
Squalo toro (Odontaspididi)
Gli odontaspididi hanno corpo massiccio, con muso allungato, occhi piuttosto piccoli, 5 fessure branchiali, due pinne dorsali appuntite relativamente corte, così come le altre pinne. La coda è formata da un lobo superiore, allungato e carnoso e da quello inferiore, molto corto e formato da un lembo di pelle. Il colore varia dal bruno al grigio, più chiaro sui fianchi e sul ventre.
Tutte le specie superano i 3 m di lunghezza.
Il nome scientifico deriva dalle parole greche odous -denti e aspidos - largo schermo ed è ovviamente dovuto alla forma dei loro denti.
Al contrario di altri squali non ha bisogno di muoversi per respirare.
Gattucci (sciliorinidi)
Gli Squali Gatto si possono distinguere dalla forma allungata dei loro occhi (simile a quella dei gatti) e da due piccole pinne dorsali poste molto indietro sul corpo. La maggior parte delle specie sono abbastanza piccole, non più di 80 cm di lunghezza, ma alcune, come il Gattopardo (Scyliorhinus stellaris) possono raggiungere 1,6 m di lunghezza. La maggior parte delle specie hanno modelli sulla loro pelle, che vanno da larghe strisce a semplici macchie. Si nutrono di invertebrati e piccoli pesci. Alcune specie sono ovovivipare, ma la maggior parte depongono uova racchiuse in capsule allungate trasparenti che terminano con filamenti a spirale a ciascuna estremità, permettendo loro di aggrapparsi alla vegetazione e di non essere portate via dalla corrente. Queste uova note come borsellini delle sirene permettono di monitorare lo sviluppo dell'embrione durante la sua incubazione.
Squali martello (Sfirnidi)
Le 9 specie di squali martello hanno una protuberanza ai lati della testa a forma di martello. Gli occhi dello squalo sono all'estremità dell'estensione e quindi gli permettono una vista a 360 gradi. Per lungo tempo si è pensato che lo scopo della testa fosse di agire come un'ala, dando maggiore manovrabilità all'animale e permettendogli di compiere veloci svolte senza perdere stabilità, anche se sembra che questa capacità sia assicurata piuttosto dalle vertebre. Questa ipotesi sembra al momento essere stata scartata, mentre sembra invece che la testa schiacciata e ampia migliori la capacità di localizzazione elettrica; l'intera struttura è infatti ricca di ampolle di Lorenzini, che permettono all'animale di orientarsi per mezzo del campo magnetico terrestre e di individuare campi elettrici emessi da altri organismi viventi: il muso a martello conferisce allo squalo una maggiore superficie, incrementando di 10 volte la sua capacità di ricezione rispetto a quella degli squali dalla testa affusolata, consentendo loro di captare segnali elettrici deboli fino a un mezzo milionesimo di volt
Le dimensioni delle 10 specie tuttora conosciute possono variare parecchio: un Eusphyra blochii adulto può misurare fino ai 186 cm di lunghezza, mentre lo Sphyrna lewini (lo squalo martello maggiore) può superare i 4 metri di lunghezza e i 350 kg di peso.
Squali leopardo (Triakidi)
La famiglia si distingue per la 2 pinne dorsali senza spine, la presenza della pinna anale, e la forma ovale degli occhi, che sono coperti da membrane nittitanti[1]. I triakidae sono di dimensioni medio-piccole, in età adulta a seconda della specie variano in lunghezza da 37 a 220 cm
Squali volpe (Alopidi)
Si tratta di squali di dimensioni medio-grandi (dai 6 metri e 500 kg di peso dello squalo volpe comune ai 3 metri dello squalo volpe pelagico), con colorazione bruna o bluastra sul dorso e più chiara sul ventre, pinne dorsali piccole, pinne pettorali a forma di falce ed una caratteristica pinna caudale eterocerca nella parte superiore e lunga quanto il corpo.
Torpedini (Torpedinidi)
Come tutti i torpediniformi, hanno forma appiattita e sono caratterizzati dalla presenza, ai lati del corpo, di un particolare organo, definito organo elettrico, in grado di produrre scariche elettriche sensibili anche per l'uomo.
Gli organi deputati alla produzione di questa particolare forma di energia animale sono due, disposti uno per parte a lato del tronco, nella sua porzione anteriore, e derivano dalla trasformazione di muscoli. La scarica va dalla superficie ventrale verso quella dorsale, negativa la prima e positiva la seconda.
Trigoni o Pastinache (Dasiatidi)
Sono caratterizzati dal corpo piatto romboidale, con margine laterale del capo che si continua col margine anteriore delle grandi pinne pettorali a forma di ali. Le specie più grandi raggiungono i 4 m di lunghezza. Gli occhi sono posti sul dorso, la bocca è ventrale. La pinna dorsale è assente o appena abbozzata. La coda è sottile e lunga, ed è dotata di un aculeo velenoso; negli esemplari di maggiori dimensioni, l'aculeo può arrivare fino a 35-40 centimetri di lunghezza, ha un profilo dentellato ed è rivestito da una guaina epiteliale.
Alla radice dell'aculeo si trovano due ghiandole velenifere che secernono una sostanza composta dagli enzimi 5-nucleotidasi e fosfodiesterasi, che distruggono le cellule, e da serotonina, che provoca contrazioni muscolari. L'azione di tale complesso enzimatico è necrotizzante e a questo si unisce la possibilità di infezioni batteriche anche gravi.
Se la parte interessata è un organo vitale, il decorso può arrivare ad essere mortale (si veda l'esempio del conduttore televisivo Steve Irwin, morto in Australia in seguito ad una puntura di trigone in pieno petto il 4 settembre 2006).
Razze (Rajidi)
I Rajidae sono pesci cartilaginei come gli altri Chondrichthyes, tuttavia come gli altri Raiformi, hanno una forma piatta del corpo con pinne pettorali piatte che estendono la lunghezza del loro corpo. Una grande porzione del corpo dorsale è ricoperta da una pelle ruvida fatta di squame placoidi. Le squame placoidi hanno una punta appuntita che è orientata caudalmente e sono omologhe ai denti. Le loro bocche si trovano sul lato inferiore del corpo, con una sospensione a mandibola comune ai Batoidi. Anche le fessure branchiali sono localizzate ventralmente, ma gli spiracoli dorsali consentono di seppellire parzialmente il corpo nel fondale e di completare lo scambio respiratorio. Inoltre, sul lato dorsale si trovano i loro due occhi che consentono la consapevolezza dei predatori. Oltre alle pinne pettorali, hanno una prima e una seconda pinna dorsale, pinna caudale e pinne pelviche accoppiate. Distinta dalla loro forma romboidale è una lunga coda carnosa e snella. Mentre la loro anatomia è simile ad altre Batoidea, caratteristiche come il loro organo elettrico e il borsellino della sirena creano distinzioni chiare.
Aquile di mare , Mante , Mobule
Diavolo di mare (Mobula mobular )
Vaccarella (Pteromylaeus bovinus)
Aquila maculata (Aetobatus narinari)